La fonte di Mompiano

Dal 1992 si festeggia il 22 marzo la giornata internazionale dell’acqua: questa ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite vuole puntare i riflettori sull’importante tema dell’acqua come risorsa, il cosiddetto oro blu.

Con le abbondanti e anormali piogge che si sono verificate nelle ultime settimane, il problema della siccità sembra un ricordo lontano, ma è in realtà attuale in diverse località italiane (oltre ad essere un problema diffuso su scala mondiale). Riscaldamento globale non significa solo siccità, ma anche fenomeni atmosferici inusuali e la quantità di pioggia precipitata in questi primi tre mesi ha anticipato di un mese il tradizionale periodo delle piogge, quello primaverile.

Non ci dilungheremo ulteriormente su questo singolo aspetto del cambiamento climatico, ma parleremo di acqua da un punto di vista storico: anche se oggi a primo impatto non sembra, la città di Brescia è sempre stata ricca di fiumi, importantissimi per lo sviluppo economico e produttivo dei primi centri abitati. L’acqua veniva usata per trasportare dalle valli le materie prime per le attività produttive, per l’agricoltura e, dall’epoca romana, per lo sviluppo del commercio.

Più lontano dal centro storico abbiamo un piccolo tesoro storico-culturale a tema acqua: la fonte di Mompiano, situata nell’omonimo quartiere a nord della città e che deriva dalle falde del monte San Giuseppe.

La sua presenza è nota sin dall’epoca romana (da non confondere però con l’acquedotto romano), in realtà la struttura che vediamo oggi venne probabilmente realizzata dal 770 d.C. circa in epoca Longobarda, per fornire acqua al monastero di San Salvatore, alle mille fontane di Brescia (come risulta dal registro dei privilegi del 1339) e alle altre attività produttive.

Con il tempo la rete idrica cittadina chiaramente si è sviluppata grazie a diversi fattori (come il deterioramento del condotto, abusi, la costruzione di una fonderia a monte della fonte e molti altri) che fecero temere la rovina della preziosa fonte. Negli anni ’70 dell’Ottocento venne così preparato un progetto per una nuova conduttura, ma perfezionato e realizzato solo dagli anni ’90 dello stesso secolo.

La fonte, che negli anni ’60 del Novecento copriva metà del fabbisogno cittadino, oggi fornisce solo il 14% dell’acqua erogata a Brescia, insieme all’acquedotto di Cogozzo entrato in funzione nel 1914.

La Fonte di Mompiano normalmente è visitabile solo su prenotazione e in gruppi ma fino a domenica 24 marzo si potrà visitare con visite guidate dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 18.

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